L'Istituto offrire un'assistenza qualificata quale risposta ai bisogni primari di tutte le Ospiti, attuando una riabilitazione volta a sviluppare le risorse e le abilità specifiche di ognuna.
Già all'inizio degli anni sessanta la legislazione in campo assistenziale e psichiatrico si è evoluta ed è giunta a sostenere la necessità di predisporre non soltanto attività di semplice custodia, ma anche prettamente curative.
Quindi nel corso degli anni l'Istituto si è costantemente rinnovato sia nella struttura che nell'organizzazione interna con l'assunzione di addetti sanitari laici qualificati e la promozione di corsi e incontri per riqualificare e/o aggiornare il personale.
L'Ente non è rimasto insensibile alla nuova visione del "paziente con handicap", che l'evolversi dei tempi ha contribuito a formare; visione assunta anche dalla legislazione competente in materia.
Dopo l'entrata in vigore della legge 180/78 sugli "accertamenti e trattamenti sanitari volontari obbligatori", si è lavorato per poter:
Inoltre hanno contribuito alla riorganizzazione del servizio l'entrata in vigore della legge regionale 331/bis del 1984 sui "provvedimenti per la tutela sociosanitaria dei malati di mente e per la riorganizzazione dei servizi psichiatrici" e la legge regionale 47/88, che stabilisce l'organizzazione del Dipartimento per la Salute Mentale e coordina le iniziative riguardanti la salute mentale.
Negli anni '80, oltre alle figure professionali presenti per garantire gli interventi assistenziali e farmacologici, ci si è avvalsi sul piano operativo di corsi scolastici, attività animative/educative, interventi fisio-terapeutici; nel '96 è stato inaugurato il "Centro Servizi Animazione" (composto da palestra, aule e piscina coperta) e il primo lotto della "Residenza Sanitaria Assistenziale", in conformità al Piano Regionale Socio-Assistenziale" (1987), che stabilisce "nuclei abitativi", ovvero spazi collettivi a carattere residenziale volto ad ospitare gruppi omogenei di pazienti, avendo riguardo all'età, alla patologia e al grado di autosufficienza di ciascun soggetto.
Ottemperando alla normativa socio-sanitaria degli Assessorati alla Sanità e all'Assistenza della Regione Lombardia, competenti in materia e per territorio, l'Istituto è accreditato per ospitare 320 persone di sesso femminile (caratterizzazione statutaria da cento anni), specificatamente:
Nella R.S.D. vengono pertanto garantite alle ospiti:
La struttura R.S.D ha capacità ricettiva per n. 140 posti letto, tutti autorizzati all'esercizio, accreditati ed a contratto ed è articolata in n. 9 nuclei abitativi con caratteristiche strutturali simili.
Qui le donne, affidate, ieri dalle famiglie, da anime sensibili, da Istituzioni, religiose e civili, oggi dai Servizi Sociali dei Comuni o dalle A.S.S.T., sono accolte e trattate come «Ospiti», di passaggio o permanenti, ospiti nel genuino significato del termine, persone alle quali si fornisce e si garantisce il calore della casa e della familiarità; ma sono riconosciute anche come «pazienti», cioè come persone sofferenti e per i deficit che patiscono, e perché portatrici spesso di storie personali e familiari laceranti; pazienti anche nel senso virtuoso della parola, perché in quotidiana attesa di un positivo cambiamento se non proprio del superamento dell'handicap, mentale e psichico; cambiamento in positivo che molto frequentemente si verifica.
I servizi erogati in RSA e RSD vengono dettagliati nella Carta dei Servizi della singola Unità di Offerta.
Vedi i servizi offerti dalla Residenza Sanitaria Assistenziale (R.S.A.)
Vedi i servizi offerti dalla Residenza Sanitaria Assistenziale per Persone con Disabilità (R.S.D.)